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Dichiarazione di residenza, le problematiche.

Pubblicato da Antonio Setola il 16/05/2022
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Questa pratica spesso per molti cittadini può risultare complessa, trovandosi davanti muri burocratici costituiti da varie filosofie e concetti su che cosa sia un’abitazione.

Scogli che compromettono la facoltà di scegliere del cittadino, il luogo in cui il cittadino può o non può abitare. Salvo le prescrizioni previste dalla normativa.

Oggi affrontiamo questa tematica: la dichiarazione di residenza.

Possiamo affermare che la residenza, secondo il diritto italiano, è il luogo in cui la persona ha la sua dimora abituale. Non bisogna confonderla con il domicilio, che, invece, rappresenta il luogo in cui un soggetto ha stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi, e possiede valenza giuridica esclusivamente in assenza della residenza.

Art. 43 codice civile

Il domicilio di una persona è nel luogo in cui essa ha stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi. La residenza è nel luogo in cui la persona ha la dimora abituale.

Detto ciò, partiamo col chiarire il primo dubbio emblematico quando ci troviamo dinanzi alla pubblica amministrazione. Sto chiedendo o sto dichiarando la mia residenza? Si tratta di dichiarazione di residenza. C’è una differenza sostanziale tra i due termini.

Qui sorge la prima domanda: posso avere la residenza se l’immobile non ha il certificato di agibilità? Si.

La normativa di riferimento, nonostante possa sembrare strano, ai fini della residenza, non prevede i requisiti sostanziali previsti dal certificato di agibilità.

Posso avere la residenza su un immobile diverso dalla categoria “A”? Si.

Anche in questo caso, se possiedi soltanto questo cespite o in qualche modo hai solo questo a tua disposizione, puoi ottenere la residenza all’indirizzo corrispondente.

Quale titolo devo vantare sull’immobile oggetto di dichiarazione di residenza? I titoli sono molteplici e tutti previsti dalla normativa di riferimento: possesso, locazione, comodato, proprietà, usufrutto.

Per quanto concerne i contratti di comodato d’uso gratuito, questi possono essere anche verbali.

La normativa ti viene in supporto anche nel caso tu non abbia una fissa dimora. Purtroppo si verificano molti casi spiacevoli in queste condizioni e tal proposito, il legislatore ha previsto, nella sua politica sociale, di poter dichiarare la residenza in una via “fittizia” creata all’occorrenza, dal Municipio, proprio per questi casi.

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